PUGNI CHIUSI incontro tra teatro e pugilato per i ragazzi del CD del Giambellino

Il progetto “Pugni Chiusi” è un laboratorio che unirà un percorso teatrale e uno sportivo per n. 12 ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile del CD Giambellino, di età compresa tra i 14 e i 16 anni.
Dopo una fase di attenta progettazione e di presentazione ai ra-gazzi del Centro, il progetto si svilupperà a partire da gennaio 2023 per concludersi a fine aprile con la realizzazione di una performance teatrale legata alle commemorazioni per la Festa della Liberazione.

UTENZA:
Il laboratorio è rivolto a dei ragazzi del Giambellino, storico quartiere della periferia sud di Milano. Tutti i ragazzi coinvolti sono immigrati o figli di immigrati e vivono in un contesto di quartiere caratterizzato da povertà, tensione sociale, diffuso razzismo e segrega-zione scolastica.

OBIETTIVI:
Il progetto vuol far dialogare, in un modo sperimentale e innovativo, due esperienze apparentemente distanti tra loro, ma estremamente efficace nello stimolare nei giovani l’espressione del sé: la boxe e il teatro.
I ragazzi del centro vedono spesso nello sport una valvola di sfogo. Ma lo sport, che in sé ha una valenza educativa altissima, va canalizzato in qualcosa di più importante, e siamo convinti che l’affiancamento di un percorso di drammaturgia possa supportarli nell’elaborazione delle proprie emozioni, nella valorizzazione delle proprie competenze, nello sviluppo delle relazioni coi propri coetanei e nell’identificazione di obiettivi a breve e lungo termine.
L’obiettivo del lavoro è, concretamente, quello di far esprimere i ragazzi su temi a loro molto vicini come razzismo, ricerca di una identità, sport come riscatto sociale, attraverso il confronto con una storia di cento anni fa, quella del pugile Leone Jacovacci.

LA STORIA:
Leone Jacovacci (1902 – 1983) è una figura iconica del pugilato italiano degli anni 20 del ‘900. Figlio di padre italiano e di madre congolese, nacque nell’allora Regno del Congo e si trasferì a Ro-ma in giovane età. Dopo il suo esordio nel mondo del pugilato a Londra, nel 1919 collezionò una serie di successi in Francia per poi approdare in Italia dove nel 1928 sconfisse il campione di pesi medi Mario Bosisio conquistando la cintura di campione europeo dei pesi medi. Da lì cominciò l’ostracismo del regime fascista che non poteva accettare un pugile nero a rappresentare i colori della nazione. La sua storia si intreccia anche con quella di Milano dove il pugile combatte più volte, dove trascorse l’ultima parte della sua vita lavorando per anni come portiere, e dove morì nel 1983.

PERCHÈ LA BOXE:
La boxe rimane nell’immaginario collettivo veicolo di riscatto sociale, ma anche sfogo rispetto alle incertezze del mondo del lavoro. Visto spesso come strumento per sottrarre giovani ai pericoli della strada oltre, la boxe continua a mantenere il suo carattere spiccatamente popolare, è uno sport facilmente accessibile, grazie a costi economici contenuti, ed è fortemente identificato con la meritocrazia.
Anche in questo caso la boxe si inserisce in un quartiere popolare all’interno di un Centro di Aggregazione Giovanile che lavora con ragazzi minorenni che vivono complesse situazioni familiari e sociali.
Proprio per questo il laboratorio sportivo si incentrerà sulle tecniche della boxe, uno degli sport simbolo della modernità dall’800 in poi. Ancora oggi la boxe entra nelle palestre e nei quartieri popolari con l’intento innanzitutto di creare aggregazione sociale.
In questo modo la boxe diventerà uno strumento per attirare e coinvolgere i ragazzi in un percorso più ampio, in cui verrà si inserirà il linguaggio teatrale.

PERCHÈ IL TEATRO:
Il teatro è l’arte della comunità per eccellenza. È strumento di socializzazione e nel contempo di cambiamento personale per chi vi si avvicina.
Nel nostro lavoro il teatro si innesterà in maniera organica nel percorso sportivo, facendo raccontare ai ragazzi non solo la storia di Leone Jacovacci, ma, attraverso quella, le loro storie e i loro vissuti.
Attraverso una serie di giochi, che si integreranno con l’allenamento pugilistico, stimoleremo la creatività e la voglia di esprimersi dei ragazzi. Insieme a loro costruiremo una drammaturgia originale che verrà portata in scena dai ragazzi stessi.
Il percorso teatrale verrà seguito e documentato da un fotografo, insieme al quale i conduttori e i ragazzi elaboreranno un racconto per parole e immagini.
Confrontarsi con la storia di Leone Jacovacci permetterà loro di riflettere sulle loro personali lotte: contro cosa combattiamo, per cosa combattiamo. Razzismo, esclusione sociale, volontà di autoaffermazione, bisogno di legami sociali forti e significativi sono infatti temi a loro molto vicini.
L’esito finale infatti si articolerà in diversi momenti nella giornata del 25 aprile 2023, presso il teatro Carcano di Milano, in collaborazione co Atir-Teatro di Ringhiera e il collettivo POQ.
Alla mattina i ragazzi parteciperanno alla parata in quartiere, organizzata da Atir.
La sera invece saliranno sul palco di POQ per leggere i loro racconti di resistenza personale.
Ad affiancare le attività performative verrà realizzata una mostra fotografica. La mostra unirà immagini simboliche, ideate dai ragazzi (“I loro pugni. Cosa c’è nei loro pugni chiusi?”), ai loro racconti, dove esprimeranno a parole i loro desideri, le loro speranze e le loro lotte.
I materiali realizzati saranno esposti la sera del 25 apriledurante la festa di POQ e resteranno a disposizione del CD Giambellino per poter essere esposti in occasioni futuro, in modo tale da dare con-tinuità al progetto e raccontare le sue storie il più a lungo possibile.

TEMPISTICHE:
Da fine gennaio e fine aprile.
1 laboratorio di 2 ore a settimana, per un totale di 12 incontri (24 ore complessive).
1 incontro intensivo di 2 giorni da realizzarsi a marzo in una palestra popolare di Milano o all’Arcibellezza, dove si trova la famosa palestra del film “Rocco e i suoi fratelli”. In queste giornate i ragazzi incontreranno anche un personaggio d’eccezione, un esperto di sport o di teatro che ci aiuterà nella costruzione del lavoro finale.

Restituzione installativa e performativa il 25 Aprile 2023.