con Rita Pelusio e Marta Pistocchi (violino)
regia di Marco Rampoldi
drammaturgia e testi di Rita Pelusio, Alessandra Faiella, Marianna Stefanucci e Riccardo Piferi
fotografie di Laila Pozzo
produzione PEM Habitat Teatrali
con Rita Pelusio e Marta Pistocchi (violino)
regia di Marco Rampoldi
drammaturgia e testi di Rita Pelusio, Alessandra Faiella, Marianna Stefanucci e Riccardo Piferi
fotografie di Laila Pozzo
produzione PEM Habitat Teatrali
“Allora Dio, il Signore, fece cadere un profondo sonno sull’uomo che si addormentò.
Poi prese una costola di lui e rimise la carne al posto d’essa.
Con la costola che aveva tolto all’uomo Dio creò una donna.
Poi diede questo comando: potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare mai”
Come prosegue la storia lo sappiamo.
Eva si nutre del frutto proibito della conoscenza rinunciando così al Paradiso. Perché l’ha fatto?
Questo spettacolo è un’elogio alla disobbedienza femminile.
Eva è voce in assoluto, riflette e pone domande giorno dopo giorno.
E’ voce che nomina per poter conoscere.
E’ voce che si sospende nel vuoto, che resta in attesa.
E’ voce che non si accontenta.
Si interroga sul destino delle donne che verranno dopo di lei.
E a queste domande delicate ed ingenue rispondono icone femminili contemporanee nate dall’irriverente fantasia di Rita Pelusio.
E’ un monologo delicato, spietato, comico e autentico accompagnato dalle note della violinista Marta Pistocchi che lo avvolge in una nuvola sonora.
E poi ci sono tantissime mele.
Al pubblico la scelta.