CANTAGIRO PER LA CITTA’ arriva a Padova
di DANIELA GREGNANIN
Un nuovo modo per scoprire le bellezze di Padova: ecco il “Cantagiro per la città”. ”.
Il trio delle HoStress ha ideato i canovacci di un tour in centro storico. «Stiamo pensando a un lavoro da dedicare alla padovana Tina Merlin»
Quante cose si possono fare insieme se nelle vicinanze ci sono le “HoStress” in tour con il loro “Cantagiro per la città”? Almeno tre: ballare, cantare e visitare luoghi simbolo dell’arte di Padova con quel pizzico di gioia e leggerezza che non guasta mai.
Tre donne padovane che si sono messe in gioco, tre professioniste – per l’esattezza tre attrici – che non l’hanno data vinta al Covid; anzi proprio costrette dalla pandemia hanno saputo reinventare la loro attività.
Vestite di rosa e con i cappellini anni ’50
Vestite di rosa, precisamente tonalità “Schiaparelli”, con i loro cappellini anni ’50, gli ombrelli alla Mary Poppins, hanno preso il “toro per le corna” e da due anni diversificato il mestiere. «Non si poteva far nulla se non visitare tutto dall’esterno e così siamo partite con i nostri carrellini, musica e voglia di recitare per una nuova avventura», ricorda Anna Marcato, una componente del trio.
In sette tappe la storia di Padova
Il trio infatti con l’aiuto della Pem Habitat teatrali e con la consulenza drammaturgica di Domenico Ferrari, ha ideato dei veri e propri canovacci recitativi, itineranti e musicali per spiegare in sette tappe le meraviglie e la storia della città del Santo.
«La collaborazione con queste interpreti e l’adesione al progetto “ViviPadova”, ha permesso di realizzare come Pem un autentico spettacolo teatrale che si rivolge non solo ai bambini, ma anche agli adulti e a tutti coloro che vogliono scoprire la città in modo diverso», ricorda Domenico Ferrari.
«Un’amicizia quella con Anna che ha portato a questo meraviglioso progetto», sottolinea Beatrice Niero che in principio con l’amica fondò le Cikale, «poi strada facendo è arrivata anche Isabella ed eccoci qui, pronte a “performare” sempre di più questo spettacolo che è davvero interattivo non solo con i partecipanti, ma con tutta la città. Ci sono esercenti che ci aspettano, sconosciuti che intervengono a braccio e perfino qualcuno che poco si cura del fatto che siamo al lavoro e ci chiede consigli per acquistare i nostri abiti o i cappellini. Tutto questo è meraviglioso».
«Io sono felice di stare con queste due “matte”, che mi hanno dato l’occasione di fare un lavoro straordinario a contatto con il pubblico e soprattutto con i più piccoli che adoro», ammette Isabella Girardini che con il megafono racconta filastrocche da lei inventate e fa sbellicare chiunque sia nelle vicinanze.
Il percorso per la città
Il percorso si snoda da Prato della Valle passando poi per il Santo, la tomba di Antenore, l’Università di Padova, Pedrocchi, Canton delle Busie per terminare infine davanti alla Torre dell’Orologio dove i partecipanti vengono interrogati sulla famosa assenza del segno della bilancia.
«Il progetto teatrale è partito dal popolare Padova città dei tre senza e si è poi ampliato», ricorda Ferrari, «stiamo pensando a nuovi itinerari e anche a spettacoli diversi, perché voglio ben ricordare: loro tre oltre che essere bravissime comiche, sono attrici professioniste. Attualmente sto pensando a un lavoro da dedicare alla padovana Tina Merlin dove loro saranno le protagoniste».
Vestite di rosa con musiche che coprono un periodo che va dagli anni ’50 ai giorni nostri, le tre ragazze cantando e ballando riescono a coinvolgere davvero tutti; anche il sindaco Sergio Giordani è stato “travolto” da questa carica di allegria e cultura. «In questo periodo accompagniamo alcune classi della primaria in tour dalle 9.30 alle 11, ma speriamo quanto prima che il Comune di Padova possa coinvolgerci in tante iniziative, perché davvero siamo quel tocco di leggerezza che fa staccare chiunque dai propri pensieri e che offre un momento di svago», sottolinea Anna.